Chi siamo?  Da dove veniamo?  Cosa c’è dopo la morte?  Da dove vengono i virus?  Beh, riguardo quest’ultima domanda possiamo dire che molti dei virus che infettano l’uomo derivano dagli animali.  Qualsiasi tipo di patologia o infezione che può essere trasmessa da un animale all’ uomo in modo naturale viene definita zoonosi.  Non esistono solo zoonosi  virali: ne sono responsabili anche batteri, parassiti, funghi o altri agenti biologici. I virus, tuttavia, sono in genere quelli che danno maggiori problemi. Questi, infatti, si evolvono molto rapidamente, spesso sono difficili da individuare e non sono trattabili con antibiotici.

Il termine “zoonosi” può sembrare un termine super tecnico quindi facciamo alcuni esempi concreti di zoonosi virali. Sicuramente tutti conoscerete ebola o l’AIDS o l’influenza aviaria o la rabbia.  Sono tutte patologie portate da virus animali.  Si pensa che anche il recentissimo COVID-19 sia una zoonosi.

Come fa un virus a passare da un animale all’uomo?

Innanzitutto bisogna ricordare che i virus non sono in grado di replicarsi da soli ma devono sfruttare il loro ospite.  Proprio per questo l’evento chiave nelle zoonosi è la replicazione nella cellula umana.

Perché questo avvenga, il virus deve essere in grado innanzitutto di superare le barriere del sistema immunitario aspecifico come pelle, muco o agenti chimici.  Una volta superate deve riuscire a penetrare nella cellula umana.  Se e solo se, riesce ad interagire con le proteine dell’ospite necessarie per la sua replicazione, potrà produrre nuove particelle virali.

Il virus dovrà, però, evitare l’interazione con i recettori dell’immunità innata. Si tratta di proteine che si trovano sia sulla membrana di cellule immunitarie che nel loro citoplasma, ma anche disciolte nel sangue o nei liquidi extracellulari.

Si pensa, quindi, che il primo contatto con un virus “non umano” sia contrastato dal sistema immunitario innato.  La risposta immunitaria adattiva, infatti, si attiva solo con alte concentrazioni del virus. Inoltre per elaborare una risposta potrebbe impiegare anche giorni.

Okay, il virus è in grado di replicarsi nella cellula umana. E ora?

Dopo il primo ciclo di replicazione sarà in grado di modificare il proprio genoma in modo da adattarsi meglio al nuovo ospite.

Una volta che avrà raggiunto una certa concentrazione nel “paziente zero” potrà infettare un secondo individuo.  La trasmissione del virus dipende sia da quanto un virus è adatto alla trasmissione che da fattori esterni.  Ad esempio se il paziente zero si trova in una zona ad altissima densità di popolazione, anche se il virus ha bassa capacità di trasmissione ci sarà alta possibilità che passi ad un secondo individuo.

In alcuni casi può anche succedere che il virus muti talmente tanto da diventare esclusivo dell’uomo e non infettare più l’animale da cui è partito: che fortuna!

È possibile prevedere una zoonosi?

Sì, è possibile.  Bisogna identificare quei virus animali che necessiterebbero di poche modifiche per poter interagire in modo efficiente con le proteine umane e “schivare” il sistema immunitario.

Si può anche tenere conto che in genere sono i virus ad RNA a fare salto di specie in quanto sono quelli con tasso di mutazione più elevato.

Colpa dell’uomo?

Perché una zoonosi possa avvenire ci deve essere un contatto diretto tra uomo e animale.  I fattori che, infatti, rendono maggiore il rischio di zoonosi sono ad esempio l’alterazione di ecosistemi e l’espansione di aree urbane che portano gli animali ad avere sempre meno spazio.  Inoltre è noto che tra i vettori principali di infezioni troviamo gli insetti.  Grazie ai cambiamenti climatici che hanno portato surriscaldamento terrestre questi possono proliferare in modo più favorevole.

Senza contare che l’inquinamento atmosferico rende molto più vulnerabili alle infezioni alle vie aeree.

David Quemmen nel suo libro Spillover, scrive:

“se scuotete i rami di un albero qualche cosa cadrà giù”

Con questa frase Quemmen intendeva sottolineare che alterare gli equilibri ecologici come fa l’uomo può portare allo scoperto nuove patologie zoonotiche.

 

Per approfondire:

https://www.nationalgeographic.it/scienza/2020/04/siamo-circondati-dai-virus-ma-solo-alcuni-virus-rappresentano-una-minaccia

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6474636/