Avete presente quando googlate “Come avere successo nella vita” o  “Come alzarsi dal divano ed essere produttivi”? Ecco. Oggi vi arriviamo in soccorso con un’ interessante filosofia ancora poco conosciuta in Italia, ma che ha cambiato le sorti di uno dei più grandi colossi dell’industria in campo ‘Automotive’ e che magari può darvi lo spunto life-changing che state cercando.

Protagonista della nostra storia è la Toyota, oggi leader nell’ industria automobilistica. Ma non è sempre stato così.

Un po’ di Storia

fondatore Toyota
il fondatore Toyoda Sakichi

 

Alla fine degli anni ’40 , la piccola impresa giapponese non se la passava affatto bene. La sua quotatura sul mercato, infatti, era molto bassa, i macchinari obsoleti e la concorrenza occidentale spietata.

Il direttore dell’ azienda, Taiichi Ōno, in accordo con il fondatore della stessa, Toyoda Sakichi, decise di diversificare il proprio modello di produzione rispetto a quello occidentale, producendo non più in base all’ offerta, ma puntando all’ effettiva domanda proveniente dal mercato. Il risultato fu non solo un grande incremento della produzione, ma una vera e propria svolta nel modo di concepire la produzione industriale.

 

 

 

 

Un nuovo approccio

Il metodo adottato è stato oggi ribattezzato dalla stessa azienda con il nome “The Toyota Way”.

La figura dell’ operaio diventa uno dei capisaldi del nuovo orientamento, offrendo la possibilità di intervenire sulla produzione stessa e modificarne l’ andamento. Tale coinvolgimento presuppone un’ elevatissima capacità professionale da parte del personale e contribuisce alla nascita di un “senso comune” affinchè la produzione sia ottimale.

Altro punto fondamentale è l’ eliminazione di qualunque forma di spreco, (attese, prodotti difettosi, processi non ottimizzati) al fine di assicurare una linea di produzione flessibile predisposta al continuo miglioramento.

L’ obiettivo comune è la costante ricerca della “Qualità Totale”, espressa attraverso un connubio tra innovazione e un forte legame di fiducia tra impresa e dipendenti.

 

“Lean Thinking”

Dalla generalizzazione del “Toyota Production System” nasce il “Lean Thinking”,  una vera e propria filosofia i cui principi e comportamenti definiscono oltre ad un innovativo approccio al sistema di produzione e al mercato, un potentissimo strumento applicabile anche all’ organizzazione di attività, generalizzando quindi la sua efficacia anche al di fuori del contesto aziendale. Ipotizziamo, ad esempio, di voler organizzare una proficua giornata di studio.

Consideriamo dunque i 5 principi applicativi della “LEAN”:

  • Value: individuare ‘le attività che generano valore’ (studiare quel tomo di *inserire materia a scelta* che vi fissa dalla scrivania);
  • The Value Stream: mappare il flusso del valore, ovvero identificare il procedimento necessario alla realizzazione dell’obiettivo finale (alzarvi dal divano, munirvi di coraggio e iniziare a sfogliare il libro);
  • Flow: assicurarsi che ‘le attività che generano valore’ si succcedano senza intoppi (Netflix e Barbara D’ Urso non sono d’ aiuto in questo senso, lo so);
  • Pull: fare in modo che la richiesta “tiri” la produzione (nel nostro caso, definire uno slot di tempo da dedicare allo studio può innanzitutto permettere di dedicarsi anche ad altre attività e in seconda battuta può risultare efficace nell’ instaurare un’ “abitudine” da mantenere nel tempo)
  • Perfection: una volta definita la nostra routine, migliorarla continuamente (“kaizen”).

Questi principi sottolineano il leitmotiv della filosofia, ovvero un’ elevata produttività che affonda le sue radici in azioni semplici, punto di partenza di una trasformazione totale, che sia a livello industriale o a livello personale. La filosofia Lean si conferma dunque una scelta coraggiosa ma indubbiamente stimolante e applicabile con grande successo.

 

Link per approfondire:

https://www.leanthinking.it/

https://global.toyota/en/company/vision-and-philosophy/production-system/

https://en.wikipedia.org/wiki/Toyota_Production_System