Un buon sonno è fondamentale. Tutti dormiamo, chi bene e chi male. Dagli insetti agli uomini. Ma perchè?
La storia
Tutto nasce nel 1928 quando Hans Berger scopre, attraverso l’elettroencefalogramma (EEG), che il cervello cambia in maniera drammatica tra quando siamo svegli e quando non lo siamo. Qualche anno dopo, nel 1953, Aserinski e Kleitman si accorgono che però in una fase del sonno profondo l’attività del cervello è simile a quando siamo svegli: ecco a voi la famosa REM (Rapid Eye Movement).
Le fasi del sonno
Da quel momento si iniziò cominciando a dividere il sonno in due fasi: NON-REM (NREM) e REM. Queste due fasi durano in totale circa 90-110 minuti e si ripetono 4-5 volte in una notte (ecco perché a volte capita di svegliarci riposati, anche dopo aver dormito “solo” 3 ore ad esempio). La fase NREM però è divisa a sua volta in 4 fasi, che da poco sono state raggruppate in 3:
- N1: Le onde sono a basso voltaggio e la frequenza è mista, parole difficili per dire che è una fase di transizione tra l’essere svegli e l’essere addormentati. E’ capitato a tutti di avere delle contrazioni involontarie, come delle scosse, quando ci stiamo addormentando, giusto? Ecco è proprio in questa fase che avvengono!
- N2: Inizia dopo alcuni minuti dalla fase 1, compaiono i complessi K e i fusi del sonno. Il tono muscolare è molto ridotto e se veniamo svegliati in questa fase ci sembrerà di esserci di dormire da tanto tempo, anche se sono passati pochi minuti.
- N3 e N4: Viene anche detta fase del sonno a onde lente. E’ il sonno profondo vero e proprio.
Dopo essere arrivati in fase N4 il sonno torna ad alleggerirsi nella fase N2 per poi passare alla fase REM. Questa fase è anche detta sonno paradossale perché l’attività cerebrale è simile a quella di quando siamo svegli. Tuttavia, stiamo dormendo davvero e se ci svegliano in questo momento ricorderemo i sogni come vividi e prolungati, tipici di questa fase.
Perchè dormiamo?
Abbiamo visto come dormiamo, ma la vera domanda è perché dormiamo? Perché nessuna specie riesce a farne a meno? Gli uccelli quando volano e i delfini quando nuotano fanno dormire prima metà cervello e poi l’altra, perché non possono fermarsi e allo stesso tempo non possono neanche permettersi di non dormire? Ad oggi con certezza nessuno lo sa. Tuttavia, le ipotesi più importanti sono 3:
- Sonno e recupero cerebrale: che il sonno sia ri
storatore lo sanno tutti, questo è vero anche per il cervello stesso. Infatti, le riserve utilizzate durante il giorno vengono ricostiuite durante la notte.
- Sonno e memoria: Dormire ci aiuta a ricordare, permette di fissare nuovi ricordi e consolidare i vecchi. Piccolo spoiler: questo vale anche per il pisolino pomeridiano!
- Sonno e omeostasi cerebrale: il nostro cervello comunica tramite sinapsi (punto di contatto tra neuroni) e circa l’80% del consumo energetico è dedicato a sostenere l’attività sinaptica. Non possiamo permetterci di potenziare le nostre sinapsi all’infinito, abbiamo bisogno di uno stop. Il nostro stop è il sonno.
Si è fatta ‘na certa, buonanotte!
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