Intanto iniziamo ad usare la terminologia adatta: stiamo parlando delle Miodesopsie (dal greco myōdes=’simile a mosche’ e òpsis=’visione’), la natura fastidiosa è valsa loro il soprannome di mosche volanti.
Cosa sono
Il fenomeno di norma è quasi sempre casuale, ma ci sono un buon numero di persone che, vista la frequenza della cosa, devono ricorrere a trattamenti medici specifici. Per tanto se vi capita di raro, o non vi è mai capitato, non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Ma cosa sono, in parole povere, queste Miodesopsie? Questi filamenti sono causati dal deterioramento del corpo vitro (una sostanza che di fatto riempie la maggior parte dell’occhio) la quale perdendo parte della sua integrità, ha come risultato finale la sovrapposizione di questi filamenti all’interno del campo visivo. Come vederle? Le condizioni ideali per vederle coinvolgono una superficie omogenea e molto luminosa, come un cielo terso o il bianco della neve. La luminosità chiude la nostra pupilla e la luce che passa attraverso un buco piccolo proietta ombre più definite. Se si cambia la posizione dello sguardo, i corpi mobili seguono i cambiamenti di posizione per poi fermarsi quando l’occhio si ferma.
Come curarle
Le miodesopsie sono considerate difetti secondari della vista e non una malattia; la letteratura considera l’insorgenza di queste perfettamente nella norma per una popolazione tra i 50 e i 60 anni, mentre si sta recentemente evidenziando come stiano colpendo giovani tra i 20 e i 30 anni. Ad oggi le cause non sono ancora del tutto note.
Al momento non esistono cure farmacologiche per eliminare totalmente il problema. Alcuni trattamenti prevedono l’utilizzo di particolari tipi di laser o altre procedure di microchirurgia oculistica, specialmente quando l’entità è tale da oscurare in modo persistente e duraturo la vista.
Un semplice metodo consigliato per ridurne il numero è quello di bere tanta acqua: una buona idratazione contrasta infatti la condensazione dell’umor vitreo.
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