Da dove arriva tutto l’ossigeno che respiriamo? Esclusivamente dalle foreste? Non tutti sanno che c’è un secondo polmone sulla Terra.

La Fotosintesi

La fotosintesi clorofilliana è il processo biochimico che sta alla base della sopravvivenza delle piante: mediante questo fenomeno infatti la luce solare viene catturata attraverso la clorofilla e trasformata in energia chimica, indispensabile per sintetizzare le molecole di glucosio e liberare ossigeno.

6 CO2 + 6 H2O → C6H12O6 + 6 O2  

Il processo della fotosintesi clorofilliana avviene in 2 fasi, ognuna delle quali è fondamentale per la sua riuscita:

  • Fase luminosa: una catena di trasporto degli elettroni sfrutta la luce per produrre energia sotto forma di ATP;
  • Fase oscura (ciclo di Calvin): nello stroma del cloroplasto avviene la trasformazione del carbonio inorganico (presente nell’anidride carbonica) in molecole di carbonio organico (glucosio).

La fotosintesi clorofilliana è uno di quei processi essenziali per la sopravvivenza della vita sulla Terra: è infatti mediante questo processo che le piante riescono a trarre nutrimento e sopravvivere, ma non solo. Senza la fotosintesi clorofilliana le piante non assorbirebbero l’anidride carbonica presente nell’atmosfera e soprattutto non produrrebbero ossigeno (indispensabile per la nostra esistenza).

fotosintesi

L’altro polmone

Nelle acque superficiali, raggiunte dalla luce del Sole, vivono migliaia di specie di microrganismi che producono il 50% dell’ossigeno del pianeta grazie alla fotosintesi clorofilliana. E per ogni respiro che proviene dal polmone verde, un altro è offerto del polmone blu (che tra l’altro è molto più antico). Siamo abituati ad essere grati alle piante o all’Amazzonia che è considerata il polmone verde del pianeta. In realtà, la metà dell’ossigeno che respiriamo ce lo dona il fitoplancton, ovvero un insieme di organismi che fa la fotosintesi clorofilliana esattamente come le piante. Vive sulla superficie dell’acqua e assorbe anidride carbonica producendo ossigeno. Questo riscontro si deve alla goletta Tara che, navigando a vela in lungo e in largo negli oceani, ha raccolto 35mila specie di microrganismi che formano il plancton. Ci sono voluti 10 anni di lavoro, con 500 scienziati di 40 nazioni, per fornire questi dati che devono assolutamente sensibilizzare la coscienza, perché non solo gli oceani ci forniscono la metà dell’ossigeno che respiriamo, ma assorbono il 90% del calore causato dai gas serra e un quarto dell’anidride carbonica prodotta dai combustibili fossili.

 Quindi salvaguardare gli oceani dovrebbe essere una delle nostre principali occupazioni.

mare pianta