Internet e il digital divide

Nelle ultime settimane le nostre abitudini sono cambiate molto; è cambiato il nostro modo di fare la spesa, di tenerci in contatto con i nostri amici e familiari ed è cambiato il modo in cui studiamo e lavoriamo.
Tutti questi cambiamenti sono stati accompagnati però da una linea comune: l’uso di Internet.
Anche le mansioni più semplici o che davamo per scontato ora sfruttano pressoché obbligatoriamente la tecnologia e ciò andrà ad incentivarsi sempre di più con il procedere della Fase 2.

Ad esempio, molte persone si sono adattate alla situazione odierna facendo la spesa online, evitando così lunghe file fuori dai supermercati e situazioni potenzialmente pericolose per la propria salute e quella degli altri.
C’è chi ha scelto di continuare a fare la spesa normalmente e chi invece si è “convertito” al mondo online. E’ necessario ora fare una distinzione: chi non sfrutta questa opportunità lo fa per via di una scelta personale oppure per una causa dettata dall’esterno?
Il digital divide si concretizza nel secondo caso.
Infatti, secondo la definizione ufficiale: “il digital divide, o divario digitale, è il divario che c’è tra coloro che hanno accesso ai mezzi di informazione e comunicazione, Internet in particolare, e coloro che non ce l’hanno.”

Alcune cause del digital divide

Tra le cause più evidenti del digital divide troviamo:

  • Difficoltà economiche
    • Costo della banda
    • Costo dei devices
  • Posizionamento geografico

Per quanto riguarda le difficoltà economiche, sempre più aziende di telecomunicazione stanno abbassando i loro prezzi per poter permettere a più persone di usufruire dei loro servizi, tuttavia non è ancora sufficiente, poiché in molte zone magari arriva anche la connessione, ma è così lenta da non poter essere utilizzata per i nostri scopi.

Riguardo il problema geografico invece, le reti a banda larga sono solitamente disponibili nelle grandi città, mentre i piccoli centri e le campagne risultano essere quasi isolate.

Secondo dati Istat (2020) il 33% delle famiglie non dispone di un computer o un tablet a casa. Inoltre, è evidente un forte gap tra le regioni e soprattuto tra il Nord e il Sud Italia: nel Mezzogiorno il 41,6% delle famiglie è senza computer.
Inoltre, tra le famiglie, il divario è causato anche da fattori generazionali e culturali; le famiglie più connesse sono quelle con un minore. Un altro fattore discriminante è il titolo di studio: ha una connessione a banda larga il 94,9% delle famiglie con almeno un componente laureato contro il 64% delle famiglie in cui il titolo di studio più elevato è la licenza media.

 

Problematiche emerse durante l’emergenza sanitaria

Il digital divide è sempre stato presente, soprattuto in Italia. Infatti, come emerge da dati Istat (2019) circa il progresso nel settore digitale, l’Italia occupa la 25esima posizione nella classifica dei 28 stati membri dell’UE. Il nostro paese risulta ancora fortemente caratterizzato da un divario digitale di primo livello legato all’accesso.

Ultimamente se ne parla di più poiché l’emergenza sanitaria in atto ha portato una forte modificazione dei nostri comportamenti, mettendo in risalto le differenze che sussistono tra chi dispone di un’ottima connessione Internet e chi invece non ha questa possibilità.
Alcune problematiche emerse sono: 

  • Per i bambini e gli studenti, non poter seguire le lezioni online
  • Per i lavoratori, non poter continuare le proprie mansioni tramite smartworking (nei casi in cui fosse possibile)
  • Difficoltà nel reperire informazioni online e tenersi aggiornati anche riguardo la situazione di emergenza sanitaria

Se vi interessa approfondire gli effetti della quarantena e conoscere cosa accade al nostro cervello potete fare riferimento a questo articolo.

Elon Musk e SpaceX

Elon Musk è un imprenditore ed inventore, è fondatore di importanti compagnie come SpaceX e The Boring Company. Riveste inoltre il ruolo di co-fondatore di Tesla, Paypal, Neuralink, OpenAI. Nel maggio 2020 riveste la 31esima posizione nella lista delle persone più ricche al mondo, pubblicata da Forbes.

La SpaceX è un’azienda aerospaziale statunitense che sta attualmente costruendo i satelliti Starlink.
Per dare uno sguardo da vicino all’azienda è possibile visitare il sito https://www.spacex.com

I satelliti Starlink sono la costellazione che promette di garantire un servizio di connettività a banda larga in grado di coprire ogni angolo del pianeta e ridurre in questo modo il digital divide. La generazione attuale di satelliti verrà deorbitata tra 3-4 anni per lasciare il posto ad elementi più all’avanguardia.

Il 22 aprile 2020 sono stati lanciati altri 60 satelliti, portando così a 422 il numero complessivo di satelliti operativi della costellazione in orbita.
Il progetto Starlink prevede di lanciare circa 12’000 mini satelliti.
SpaceX ha intenzione di attivare i primi servizi agli USA e al Canada entro la fine del 2020.
Il livello di velocità target è di 1 Gigabit al secondo, con un tempo di latenza tra 25 e 35 ms (millisecondi), contro i 600 ms dei collegamenti Internet via satelliti attuali.
Il tempo di latenza riduce la reattività della connessione, ad esempio durante l’utilizzo di giochi online oppure durante una videochiamata – sempre più frequenti oggigiorno -.

 

Conclusioni

L’ONU, nel Rapporto sulla promozione e la protezione del diritto di opinione ed espressione ha affermato che “l’accesso ad Internet è un mezzo indispensabile per la realizzazione di una serie di diritti umani, combattendo l’ineguaglianza e accelerando lo sviluppo e il progresso dei popoli” con la conseguenza che “l’accesso ad Internet è uno degli strumenti più importanti di questo secolo per aumentare la trasparenza, per accedere alle informazioni e per facilitare la partecipazione attiva dei cittadini nella costruzione delle società democratiche.”

Non potremmo quindi essere più d’accordo e sperare nella risoluzione nel più breve tempo possibile di questa problematica che sta diventando sempre più ingente.  

Per approfondire il fenomeno del digital divide, puoi leggere i libri:

• “Mondi digitali. Riflessioni e analisi sul digital divide” a cura di Giuseppe Anzera e Francesca Comunello

• “Rete padrona: Amazon, Apple, Google & co. Il volto oscuro della rivoluzione digitaledi Federico Rampini