È un momento di cui tutti abbiamo terrore e che, purtroppo, prima o poi tutti (più o meno) affrontiamo. È uno di quei momenti in cui ti sale un groppo in gola e non sai se disperarti o prenderla con un più filosofico “la mia vita è finita”. Proprio così. È il momento in cui il vostro cellulare va distrutto.

Un passaggio obbligatorio

Per quanto possiate trattare il vostro cellulare come un bambino, accudirlo e tenervelo stretto, la disgrazia è sempre dietro l’angolo. E può palesarsi come un’innocente fontanella, un gradino nascosto o un tavolo un po’ troppo scivoloso. Un attimo prima tutto fila liscio, un attimo dopo il vostro telefono fa CRAK. È un passaggio obbligatorio nella vita dei più, come un momento di transizione. Un momento prima ci si crede invincibili, quello dopo si hanno tra le mani i frammenti del proprio apparecchio telefonico.

disperazione cellulare

Il pavimento: il peggior nemico del vostro schermo

Il componente telefonico che più va distrutto nei cellulari di tutto il mondo è sicuramente lo schermo. Ma di cosa si tratta esattamente? I touch screen montati su tutti i cellulari più recenti sono di tipo capacitivo, ovvero sfruttano la variazione di capacità dielettrica tipica dei condensatori sul vetro del telefono stesso. Dopo aver ricoperto la parte esterna dello schermo con ossido metallico, ai lati viene applicata una tensione che si propaga in modo uniforme su tutta la superficie dello schermo (grazie all’ossido). Quando, dunque, si va a toccare il touch screen con un dito (che è un conduttore di elettricità), viene alterata la capacità superficiale e questa mutazione viene letta da alcuni condensatori posti sotto il vetro. 

cellulare

Abbiamo distrutto un cellulare

Ma… lasciamo perdere il dramma!

Proprio così. Senza nessun rimorso né rimpianto. Lo abbiamo distrutto proprio per bene. Prima lo abbiamo fatto cuocere, poi lo abbiamo congelato e, infine, non contenti, lo abbiamo preso a martellate. Il risultato? Giudicate voi!