I farmaci sono una risorsa indispensabile per la vita e il benessere dell’uomo. Senza di essi l’aspettativa di vita si ridurrebbe drasticamente. Le malattie nascono dall’interazione dell’uomo con l’ambiente o da alterazioni insite nell’individuo a livello genetico.

Microrganismi, agenti chimici e fisici, cattive abitudini e alterazioni nel DNA possono causare un danno al nostro organismo che può essere reversibile o meno. I farmaci sono sostanze che se somministrate modificano funzionalmente il nostro organismo.

Circa il 90% di essi derivano da fonti naturali come minerali ma soprattutto piante.

Le piante medicinali

Nell’antichità le piante erano l’unico rimedio disponibile per alleviare i sintomi, venivano accuratamente raccolte e trattate per preparare infusi, decotti o tisane. Le piante medicinali sono piante che all’interno di uno o più organi presentano molecole dotate di attività biologica. Grazie alla chimica possiamo migliorare e ottimizzare le caratteristiche chimiche delle molecole naturali per ottenere farmaci sfruttabili.
Facciamo alcuni esempi di piante medicinali da cui si sono ricavate delle sostanze bioattive.

menta

Salice e Pioppo

Il Salix alba comunemente noto come salice è una pianta appartenente alla famiglia delle Salicacee. La corteccia veniva frantumata e fatta bollire in acqua bollente per fare dei decotti utilizzati per dolori addominali e stati febbrili a partire dal 1700.

All’interno della corteccia si trova il principio attivo la salicina nota come acido salicilico dall’effetto analgesico e anti-infiammatorio scoperta e isolata per la prima volta da due farmacisti. L’unico effetto collaterale causato dalla salicina è l’infiammazione dello stomaco e per ovviare al problema nel 1900 Hoffman un chimico tedesco acetilò l’acido creando l’acido aceti-salicilico conosciuto oggi come aspirina.
Oggi l’aspirina è sintetizzata chimicamente e non è più impiegata la corteccia di salice.

Un’altra pianta appartenente alla medesima famiglia del salice è il pioppo la cui droga (ovvero la parte della pianta che contiene il principio attivo) è sempre la corteccia.

Essa è sminuzzata e carbonizzata per ottenere il carbone vegetale, utilizzato per le proprietà adsorbenti ovvero è in grado di legare sulla sua superficie i gas prodotti nell’intestino, perciò è sfruttato come rimedio per il gonfiore addominale. Il carbone vegetale è impiegato inoltre come antidoto contro le sostanze velenose che vengono ingerite.
Le piante perciò sono una grande risorsa per l’uomo e devono essere rispettate e protette, perché senza di esse non solo non ci sarebbero la maggior parte dei farmaci, ma nemmeno la vita sulla Terra.