Da oltre cinquant’anni siamo a conoscenza dei rischi legati al fumo delle sigarette, tuttavia vengono ancora prodotte, vendute ed utilizzate ogni giorno. Le industrie del tabacco fatturano ogni anno miliardi di dollari, minacciando la salute della popolazione, sia dei fumatori, vittime del vizio, sia dei non-fumatori, consapevoli del danno nocivo che provocano le sigarette.
La sigaretta
Ma cos’è contenuto in una sigaretta? Quali sono i composti chimici che provocano i danni alla salute? Una sigaretta è paragonabile ad una grande industria chimica, infatti al suo interno troviamo oltre 5000 composti chimici di cui, il più conosciuto, è la nicotina che è il meno pericoloso paragonato agli altri.
La nicotina è un alcaloide contenuto nelle foglie di tabacco in grado, se assunto e metabolizzato dal nostro organismo, di generare dipendenza fisica e psicologica ma i reali danni del fumo sono legati alla combustione di altre molecole come il catrame o i composti policiclici aromatici come il naftalene (o naftalina).
Questa molecola si lega a recettori molecolari che, se stimolati, ci inducono una sensazione di benessere apparente.

L’alfabeto nocivo
I danni provocati da questi composti sono molto gravi e, con il passare del tempo, il corpo comincia a trasformarsi, i denti si ingialliscono, il collagene nella pelle diminuisce, i polmoni anneriscono e il sistema immunitario si indebolisce. Ogni giorno avveleniamo il nostro corpo. Analizziamo nel dettaglio quali sono i composti chimici più nocivi.
–Ammoniaca: molecola utilizzata nei prodotti per la casa, per pulire pavimenti e sbiancare le piastrelle. Causa irritazione delle mucose.
–Benzene: composto aromatico contenuto nel petrolio grezzo, che causa cancerogenesi dei tessuti.
–Catrame: prodotto dalla combustione del legno e utilizzato comunemente per asfaltare le strade. Si deposita negli alveoli polmonari ostruendoli e porta all’annerimento dei polmoni.
–Idrocarburi policiclici aromatici: derivati dalla combustione del carbone, causano lo sviluppo di tumori.
–Monossido di carbonio: molecola che viene prodotta dalla combustione incompleta della carta, provoca intossicazioni legandosi all’emoglobina del sangue.
–Polonio: elemento chimico radioattivo che causa avvelenamento.
Naturalmente le concentrazioni di queste sostanze sono basse, ma utilizzando per anni e anni le sigarette, i danni sono irreparabili e l’aspettativa di vita si riduce drasticamente.
La combustione
Il potere nocivo dei composti contenuti in una sigaretta aumenta in seguito alla reazione di combustione che avviene in presenza dell’ossigeno contenuto nell’aria, generando anidride carbonica e acqua.
Il calore generato dalla fiamma di un accendino altera la struttura chimica delle molecole, formandone di nuove come nel caso dell’acroleina, molecola cancerogena sviluppata dalla carta.
L’unica cosa positiva è che se smettete di fumare, entro un anno dall’interruzione, il rischio di mortalità si riduce e la vostra salute migliora.
Ora che conoscete i principali composti che rendono il fumo nocivo, sta a voi decidere se avvelenare il vostro corpo o salvarlo. A voi la scelta!
1 Commento
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Giovanni Pieri
L’articolo è’ completo ed equilibrato. Speriamo che dissuada qualche fumatore a persistere nel comportamento. Specialmente le donne fumatrici sono in aumento mentre i maschi sono in calo. Questa volta i più saggi sembrano loro.
L’immagine di una sigaretta come una grande industria chimica è efficace, perché entrambe generano molte sostanze. Ma l’analogia finisce lì, come artificio retorico serve a sottolineare la pericolosità della sigaretta paragonandola a quella (assodata per il grosso pubblico, ma sopravvalutata) dell’industria chimica. La differenza però è enorme e tutta a favore dell’industria chimica, che è molto più controllata e protetta di una sigaretta tenuta direttamente in bocca e inalata. Questi paragoni andrebbero rovesciati: chi teme l’industria chimica, a maggior ragione tema se stesso e i propri comportamenti.
Questo modo di porre alimenta la generica sfiducia nella chimica, sfiducia che non serve a nessuno, né a ridurre i pericoli ne a portare crescita e sviluppo.
Infine, anche di una mela si può dire che è una fabbrica chimica per la quantità di composti che contiene, cancerogeni compresi.