Novembre ormai ci sta lasciando e dicembre, con i suoi Babbi Natale, le luci e la neve, è alle porte. Quale momento migliore per… prendersi un raffreddore?

Ed è proprio quello che ci è capitato: un bel raffreddore, di quelli che non fai in tempo a cercare un fazzoletto che… etciù! In preda a questa ondata di starnuti e muco abbiamo deciso di testare l’effervescenza di alcuni farmaci. D’altronde, si sa, scienziato raffreddato, esperimento assicurato!

Questa volta, la caratteristica che abbiamo preso di mira è una peculiarità comune a diversi farmaci (e non solo!): l’effervescenza.

Cos’è l’effervescenza?

effervescenza

L’effervescenza è quel fenomeno che si può individuare quando in un liquido si sviluppano velocemente delle bollicine di gas. Queste bolle, di solito, si sviluppano in due casi ben precisi:

  • quando nel liquido viene disciolta una sostanza che reagisce chimicamente con esso e che va creare, appunto, delle bolle
  • quando in un liquido gassato avviene un’improvvisa diminuzione della solubilità del gas disciolto in esso, come conseguenza di un abbassamento della pressione

L’effervescenza, quindi, è un fenomeno abbastanza comune: il nostro esperimento ve lo dimostrerà!

Qualche esempio

In chimica gli esempi di reazioni effervescenti sono moltissimi. Tra questi, uno dei più noti vede protagonisti il carbonato di calcio CaCO3 e una soluzione acquosa acida (ad esempio, HCl). La reazione chimica che ne nascerà sarà:

CaCO3 + 2 HCl –> CaCl2 + H2O + CO2

Ovviamente, la formazione di effervescenza è dovuta alla formazione di CO2 (la comune anidride carbonica), che abbandona il liquido sotto forma di bollicine.

coca cola

Un altro esempio assai comune sono le bibite gassate. A chi non è mai capitato, aprendo una bottiglia di acqua gassata, di far spruzzare acqua ovunque? Questo fenomeno è dovuto proprio all’effervescenza! Infatti, quando la bottiglia è chiusa, la soluzione liquido+gas è sottoposta ad una pressione elevata e il gas rimane disciolto. Nel momento in cui si va ad aprire la bottiglia, però, la soluzione viene sottoposta alla pressione atmosferica (minore della pressione iniziale) e l’anidride carbonica una volta disciolta “scappa” dal liquido.

Il nostro esperimento

Ed eccoci al nostro esperimento! Come al solito, abbiamo utilizzato quello che avevamo a disposizione e, in questo caso, è stato davvero semplicissimo. Ci sono infatti bastate due sole cose: una pastiglia di un farmaco da banco effervescente e una bibita gassata. Quel che è successo ve lo facciamo vedere nel nostro video: