L’amore è sicuramente uno tra i sentimenti più belli e unici che si possa provare nella vita. Quando ci troviamo in compagnia della persona amata, il nostro umore cambia… Siamo più felici, più attenti a quello che diciamo, a come ci vestiamo e a come ci comportiamo, soprattutto nelle prime fasi dell’innamoramento. Vi siete mai chiesti, tuttavia, che cosa sia realmente l’amore? Perché ci innamoriamo e perché proprio di una specifica persona, invece che di un’altra?
L’amore secondo la scienza
La scienza ha provato a rispondere a queste domande. Quando siamo innamorati nel nostro organismo si attuano moltissimi cambiamenti, alcuni che possiamo percepire, come l’aumento del battito cardiaco, della respirazione o della sudorazione e la pelle d’oca. Altri cambiamenti, più profondi, sono invece impercettibili, come l’ondata di neurotrasmettitori rilasciati dalla nostra rete neurale. I neurotrasmettitori sono molecole segnale prodotte dalle cellule del nostro cervello, chiamati neuroni, che trasportano la maggior parte delle informazioni all’interno del corpo umano e sono alla base delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti.
L’organo dell’amore
Nella cultura popolare il simbolo associato all’amore è il cuore ma, come vedremo, il vero responsabile è il cervello. Esistono moltissimi neuromediatori ma quello che interessa a noi è una molecola chiamata ossitocina, prodotta da una regione del cervello nota come ipotalamo.
L’ipotalamo è uno dei centri che regolano le funzioni vitali: senza la sua attività, infatti, non potremmo vivere. Quando la persona che amiamo ci parla, ci guarda o ci tocca, il nostro corpo produce grandissime quantità di ossitocina, la quale si lega a specifici recettori molecolari responsabili di un mix di sensazioni. Di conseguenza, proviamo paura, magari di fare una figuraccia, oppure felicità per aver fatto sorridere la nostra amata o il nostro amato. Oltre all’ossitocina, anche altre molecole sono associate a queste sensazioni, come ad esempio la dopamina (associata alla paura) e la serotonina (associata al benessere).
Quest’ultima viene prodotta anche in altre situazioni molto diverse dall’innamoramento, come ad esempio dopo una corsa, oppure mangiando del cioccolato.
L’attrazione
Nel corso dell’innamoramento però ci sono altre molecole in gioco, come nel caso dei feromoni che agiscono durante il processo di attrazione tra due persone. Si tratta di molecole che regolano l’accoppiamento delle specie nel regno animale. Ogni specie vivente produce ferormoni diversi a seconda del genere, le femmine ne producono un tipo e i maschi ne producono un altro. I ferormoni vengono rilasciati attraverso la nostra pelle per poi essere captati dai nostri recettori molecolari. Il nostro cervello viene tempestato d’informazioni che possono tradursi, ad esempio, in odori unici e inconfondibili.
Gli esseri umani sono però più complessi degli altri animali e, per trovare l’anima gemella, bisogna trovare una sintonia reciproca, che va aldilà della chimica.
2 Commenti
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Giovanni Pieri
La situazione in amore è sempre ambigua non si sa mai come va a finire. Lo si vede anche dalla figura: a lei potrebbero piacere i fiori, ma non gradire gli uomini che portano le bretelle. E se poi mentre sta lì in dubbio passa il treno?
Giovanni Pieri
più seriamente chiedo se l’esistenza di ferormoni sessuali umani sia stata provata in modo risolutivo oppure se sia ancora da considerare allo stato di ipotesi