Le micorrize (dal greco mykos “fungo” e  rhiza “radice”) sono delle particolari simbiosi che si instaurano tra piante e funghi. E chissene frega, direte voi! Dopo aver letto questo articolo capirete la loro importanza! Ma prima di tutto vediamo di cosa si tratta più nel dettaglio…

Come scritto poco fa, sono delle particolari simbiosi definite mutualistiche, ossia si tratta di rapporti in cui sia il fungo che la pianta traggono giovamento dalla presenza dell’altro. Il fungo, infatti, aiuta la pianta ad assorbire meglio le sostanze nutritive e l’acqua presenti, grazie alle lunghe ife che sondano il terreno. La pianta ricambia il favore fornendo, tramite le radici, i carboidrati (prodotti grazie alla fotosintesi) di cui necessitano i funghi per sopravvivere.  Secondo moltissimi autori si tratta di uno dei principali successi della natura in oltre 460 milioni di anni di evoluzione. Sono stati trovati, infatti, prove fossili della presenza delle micorrize nei primi vegetali apparsi sulla terraferma e se esistono tutt’ora un motivo ci sarà…

Le ectomicorrize

Sono il tipo più comune che si trova nei suoli forestali indisturbati e interessa solo le specie arboree. In questo caso il fungo, generalmente facente parte degli Ascomiceti e dei Basidiomiceti, rimane all’esterno della radice della pianta. Le ife si avvolgono alle radici più fini e e formano una struttura chiamata mantello. Alcune di queste ife entrano tra le cellule della radice e formano una struttura denominata reticolo di Hartig, che rappresenta l’organo di scambio fra la pianta e il fungo stesso.

Alcuni esempi famosi di ectomicorrize sono i tartufi, che rappresentano il corpo fruttifero di alcuni funghi che vivono in simbiosi con le querce, e i porcini, che colonizzano le radici dei castagni.

Tartufi
Porcini

 

 

 

 

 

 

 

 Le endomicorrize

Si tratta delle micorrize più antiche instaurate tra piante e funghi. Le spore di questi funghi, appartenenti all’ordine Glomales, si sviluppano solo in presenza di particolari essudati prodotti dalle specie di piante con cui sono compatibili. In questo caso il fungo entra all’interno delle cellule della radice della pianta ospite formando una struttura chiamata arbuscolo, ove avvengono gli scambi. Un’altra struttura tipica che si trova nelle radici delle piante infette è la vescicola, un rigonfiamento tondeggiante che serve da organo di riserva.  Anche se le modifiche alla radice non sono molto visibili esternamente, possono variare le ramificazioni e la lunghezza delle stesse. Le endomicorrize sono tipiche delle leguminose ( o meglio Fabaceae) e delle orchidee (famiglia Orchidaceae). Per queste ultime la presenza delle ife fungine nel terreno è fondamentale, perché senza di esse i semi non riescono a germinare.

Fagioli e lenticchie, appartenenti alle leguminose
Orchidee

 

 

 

 

 

 

Perché sono così importanti?

Come dicevamo le micorrize aiutano a fornire i nutrienti, come fosforo, potassio e azoto, alle piante. Ciò accade innanzitutto perché le ife dei funghi possono esplorare il terreno molto più lontano rispetto alle radici, andando quindi a trovare risorse alle quali la pianta non riuscirebbe ad accedere. In secondo luogo questi funghi sono in grado di rendere utilizzabili dalla pianta forme di nutrienti che altrimenti non potrebbe assorbire. In questo modo la pianta cresce più rigogliosa (causando il cosiddetto “effetto crescita”) senza un ulteriore apporto di sostanze da parte dell’uomo. Inoltre è stato ampiamente dimostrato che le piante micorrizate sono molto più resistenti agli stress, soprattutto a quello idrico, sono più competitive rispetto a quelle che non lo sono e sono meno soggette ad alcune fitopatologie.