Si sente spesso dire che il colesterolo sia un nostro nemico, ma è davvero così? La risposta è no, scopriamone il motivo in questo articolo.
Il colesterolo è una sostanza lipidica che presenta un ruolo importante nell’organismo essendo coinvolto nella sintesi di vari ormoni, della vitamina D e costituisce le membrane cellulari [1]. Esso si trova in circolo nei vasi sanguigni e diventa un nemico dal momento in cui è superiore a 200 mg/dL di sangue [2] in quanto il suo accumulo forma un tappo che ostacola il normale flusso sanguigno. Trattandosi di un lipide, però, non è in grado di circolare autonomamente nel sangue in quanto costituito da oltre il 90% di acqua [3]. Infatti vi sono le lipoproteine, tra cui le più conosciute sono LDL (Low Density Lipoprotein) che lo trasporta dal fegato ai tessuti ed HDL (High Density Lipoprotein) che, invece, lo trasporta dai tessuti al fegato. LDL è denominata ‘colesterolo cattivo’ perché favorisce l’accumulo di colesterolo a livello dei vasi sanguigni presentando un considerevole pericolo quando è superiore a 130 mg/dL di sangue [2].

Ipocolesterolemia e ipercolesterolemia.

Non preoccupano solo i suoi valori elevati ma anche valori molto bassi, chiamata ‘ipocolesterolemia’, che dà infiammazione del sistema nervoso alterando le cellule cerebrali. Questa patologia è molto meno frequente rispetto all’ipercolesterolemia, infatti è meno discussa ed è riscontrabile nel caso di pazienti con ipertiroidismo, malnutrizione, malattie epatiche, celiachia e tumori [4].

La malnutrizione è spiegabile poiché il colesterolo è prodotto in particolare dall’organismo, visto il suo importante ruolo fisiologico, ma viene anche assunto con la dieta presente in particolare nel fegato, formaggi, salumi, burro, tuorlo d’uovo e altri alimenti ricchi di grassi [1]. Visto ciò, nel caso di ipercolesterolemia si può: ridurre nella dieta e/o assumere farmaci, come le statine che inibiscono la produzione di colesterolo.

Come farlo rimanere un buon amico?

Per evitare che il colesterolo diventi un nostro nemico, però, possiamo condurre uno stile di vita sano e una dieta corretta. Questo non è sufficiente in quei pazienti geneticamente predisposti, ma grazie ai farmaci oggigiorno riusciamo a farlo tornare ad essere un buon amico.

Fonti

[1] EpiCentro
[2] Humanitas
[3] AVIS
[4] EmiCenter