Il dibattito socio-politico sulla fecondazione artificiale o assistita, è proprio il caso di dirlo, è stato un vero e proprio travaglio. Ma vediamo innanzitutto cos’è il processo della fecondazione.
Il meccanismo biologico
I protagonisti sono l’ovocita e lo spermatozoo. Il primo viene rilasciato nella tuba di Falloppio ed è rivestito dalla cosiddetta zona pellucida. Questa è una membrana che costituisce un involucro primario contenente i recettori per gli spermatozoi e che ha un ruolo importante poiché impedisce la polispermia. Lo spermatozoo invece, dopo la maturazione e la capacitazione raggiunge le vie genitali femminili per incontrare l’ovocita.
Ora il momento diventa delicato. La membrana acrosomiale dello spermatozoo si fonde con quella plasmatica rilasciando enzimi che distruggono la zona pellucida dell’ovocita. Inoltre sulla superficie dello spermatozoo troviamo le bindine, delle proteine che consentono il riconoscimento specie-specifico tra i due gameti.
Questo processo prende il nome di reazione acrosomiale. Una volta fuse le due cellule, vedremo fusi anche i due nuclei ripristinando la diplodia e ci troviamo allo stadio di zigote. Questo inizierà a dividersi ripetutamente fino alla formazione di un vero e proprio embrione.
Perchè artificiale?
Se nella maggior parte dei casi questo processo si realizza naturalmente in seguito ad un rapporto sessuale, in molti altre coppie non è così semplice. Le motivazioni per cui l’evento di fecondazione non riesce ad andare a buon fine sono diversi ma i principali sono la sterilità o l’infertilità di uno o entrambi i partner. Per sterilità si intende quella situazione fisica in cui non è possibile il concepimento per azoospermia, menopausa precoce o assenza congenita di utero o ovaio. L’infertilità invece è riferita a quella condizione in cui non si riesce ad ottenere una gravidanza per una serie di motivi spesso risolvibili, che non sono legati all’assenza di gameti.
La legge 40 del febbraio 2004 ha consentito alle coppie con queste difficoltà di poter ricorrere ad alternative medico-chirurgiche come la fecondazione artificiale o assistita. Questa infatti cita di:
favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dall’infertilità umana […] qualora non vi siano altri metodi efficaci per rimuovere le cause di sterilità o di infertilità
Che cos’è la fecondazione assistita?
Questa tecnica non è nient’altro che una riproduzione in vitro, quindi in laboratorio, del processo di fecondazione sopradescritto. Ad oggi se ne possono distinguere due tipi: omologa ed eterologa.
La fecondazione omologa prevede l’unione dell’ovulo della madre con lo spermatozoo del padre quindi con i partner della coppia. L’eterologa invece, prevede l’unione dell’ovulo o dello spermatozoo di uno dei componenti della coppia, con il gamete di un esterno.
Dal punto di vista più strettamente tecnico i metodi più usati sono denominati Fivet ed ICSI. La prima è la fecondazione in vitro con trasferimento di embrione mentre la seconda è l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo. Le due differiscono principalmente per la modalità con cui avviene l’unione dei gameti. Nel primo caso si lascia che avvenga spontaneamente in una coltura mentre nel secondo caso lo spermatozoo è iniettato manualmente nell’ovocita.
Le tecniche meno usate sono:
- Gift: trasferimento intra-tubarico di gameti
- Zift: trasferimento intra-tubarico di zigoti
- Tet: trasferimento tubarico di embrioni
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