L’infiammazione è una risposta dei tessuti vascolarizzati alle infezioni e ai danni tissutali, che richiama le cellule e le molecole dei sistemi di difesa dell’ospite dal circolo sanguigno fino ai siti dove sono necessarie per eliminare gli agenti causali. Essa serve per proteggere l’ospite sia dalla causa iniziale del danno cellulare (per esempio i microrganismi) e sia dalle conseguenze di tale danno (per esempio cellule e tessuti necrotici).

Caratteristiche generali

I mediatori della difesa includono fagociti, anticorpi e proteine del complemento. Per la maggior parte essi circolano nel sangue, dal quale possono essere rapidamente richiamati in ogni distretto corporeo, inoltre alcune cellule risiedono direttamente nei tessuti. Durante il processo infiammatorio questi mediatori sono reclutati nei tessuti danneggiati o necrotici per effetto di agenti esterni come i microrganismi, e si attivano in modo da eliminare le sostanze nocive e indesiderate. 

  • La tipica risposta infiammatoria si sviluppa attraverso una serie di passaggi sequenziali:
  • L’agente causale che è localizzato nei tessuti extra-vascolari è riconosciuto dalle cellule e dalle molecole dell’ospite.
  • I leucociti e le proteine del plasma sono richiamati dal circolo sanguigno nel distretto dove è localizzato l’agente causale.
  •  I leucociti e le proteine vengono attivati e lavorano insieme per distruggere ed eliminare l’agente causale.
  • La reazione è controllata e portata a termine.
  • Il danno tissutale è riparato.

I protagonisti del processo

I principali protagonisti della reazione infiammatoria tissutale sono i leucociti e i vasi sanguigni. I vasi si dilatano per rallentare il flusso sanguigno e, aumentando la loro permeabilità, permettono a specifiche proteine di entrare nel sito d’infezione o del danno tissutale. I leucociti una volta richiamati acquisiscono la capacità di fagocitare e distruggere microrganismi e cellule morte, così come i corpi estranei e il materiale indesiderato. Le reazioni infiammatorie che proteggono dall’infezione sono spesso accompagnate da danno tissutale locale, segni e sintomi. Tipicamente queste conseguenze dannose sono limitate e si risolvo con la diminuzione dell’infiammazione, lasciando danni lievi e non permanenti. In molte malattie la reazione infiammatoria è eccessiva o non è adeguatamente controllata diventando la causa della malattia, e il danno che provoco diventa la caratteristica dominante.

Tipi di infiammazione

Le reazioni infiammatorie sono alla base di patologie croniche come l’artrite reumatoide, la fibrosi polmonare, reazioni allergiche a farmaci e tossine. Tali reazioni la maggior parte delle volte sono confinate ai siti d’infezione o danno e possono avere manifestazioni sistemiche come la febbre nelle faringiti. In alcuni rari casi come nell’infezioni batteriche diffuse la reazione infiammatoria è sistemica e prende il nome di sepsi. Le reazioni vascolari e cellulari dell’infiammazione sono innescate da fattori solubili prodotti dalle cellule o derivati dalle proteine plasmatiche. Microrganismi, cellule necrotiche, e anche l’ipossia possono scatenare l’azione dei mediatori e provocare l’infiammazione. L’infiammazione può essere di due tipologie:

  • infiammazione acuta: si sviluppa tipicamente entro pochi minuti o ore, è di breve durata, da diverse ore a pochi giorni. Le caratteristiche principali sono l’essudazione dei liquidi e delle proteine plasmatiche (edemi) e la migrazione di leucociti, principalmente neutrofili. La reazione termina dopo l’eliminazione dell’agente causale.
  • infiammazione cronica: progressione dell’infiammazione acuta a causa dell’inefficace eliminazione dell’agente causale; la reazione in tale caso dura più allungo ed è associata a una maggiore distruzione dei tessuti, alla presenza di linfociti e macrofagi, alla proliferazione di vasi sanguigni e alla deposizione di tessuto connettivo.

La fine del processo

L’infiammazione termina con l’eliminazione dell’agente causale e la reazione si arresta perché i mediatori vengono catabolizzati e attivati meccanismi antiinfiammatori che servono a controllare la risposta evitando di danneggiare eccessivamente i tessuti. Successivamente all’arresto dell’infiammazione avviene un processo di riparazione dei tessuti che consiste di eventi che guariscono il tessuto leso attraverso una rigenerazione cellulare delle cellule sopravvissute accompagnato dal riempimento dei difetti residui con tessuto connettivo. (cicatrizzazione)