Nel mio precedente articolo vi ho parlato di come una cellula sana può trasformarsi in una cellula tumorale. Oggi vorrei soffermarmi su un particolare tumore, ovvero il carcinoma mammario.

La mammella
La mammella è una ghiandola formata da tessuto adiposo, tessuto ghiandolare e tessuto di sostegno. Al suo interno è formata anatomicamente da 15 – 18 lobi. Ciascun lobo ha più lobuli ed un dotto principale che si apre nel capezzolo. Il dotto principale si ramifica e nella sua parte finale forma l’unità terminale dutto-lobulare. Quest’ultima è la sede di origine principale di quasi tutte le patologie benigne e maligne della mammella.
Il carcinoma mammario può originare da tutti i tipi cellulari presenti nella ghiandola mammaria, ma i sottotipi più frequenti sono il carcinoma duttale e il carcinoma lobulare.
Introduzione e incidenza del carcinoma mammario
Il carcinoma mammario è il tumore invasivo più frequentemente diagnosticato e la principale causa di morte per cancro tra le donne in tutto il mondo. Questo tumore può colpire anche gli uomini, ma rappresentano meno dell’1% di tutti i nuovi casi di carcinoma mammario [1].
E’ stato constatato un aumento dell’incidenza del carcinoma mammario a causa dell’espansione dei fattori di rischio [2]:
- Menarca precoce;
- Tarda età della prima gravidanza;
- Obesità;
- Consumo di alcol;
- Terapia ormonale sostitutiva.
Nel 2018, nel mondo, sono stati diagnosticati circa 2,1 milioni di casi e 626.679 decessi [3].
Classificazione del carcinoma mammario
Le caratteristiche istologiche e molecolari di questo tumore influenzano in larga misura le decisioni di trattamento. Per questo motivo il carcinoma mammario viene classificato in base all’espressione dei recettori per gli estrogeni (ErR) e per il progesterone (PrR) [4]. In questo modo è possibile classificare questi carcinomi come:
- ErR positivi;
- ErR negativi.
I carcinomi mammari ErR positivi sono tumori ormone-sensibili e, infatti, possono essere tenuti sotto controllo con una terapia ormonale.
Fanno parte di questo gruppo anche i carcinoma mammari HER2 positivi. Questi ultimi sono caratterizzati dall’over-espressione del recettore HER2, ovvero una proteina a funzione di recettore di membrana coinvolta nella crescita e nel differenziamento cellulare. Questo tipo di carcinoma mammario può essere trattato con un particolare farmaco: Trastuzumab (nome commerciale Herceptin), un anticorpo monoclonale umanizzato.
I carcinomi mammari ErR negativi sono, invece, caratterizzati dalla mancata espressione del ErR, del PrR e dalla mancata over-espressione del recettore HER2. Questo tipo di tumore alla mammella è chiamato carcinoma mammario triplo negativo (dall’acronimo inglese triple negative breast cancer – TNBC) e rappresenta il carcinoma mammario più aggressivo. Il TNBC è un tumore ad alto grado di malignità e tende ad infiltrare più facilmente i linfonodi rispetto agli altri sottotipi tumorali; di conseguenza presenta un alto rischio di metastasi.
Purtroppo, ad oggi, la terapia standard per il TNBC è la chemioterapia che a lungo andare porta all’insorgenza di resistenza. Il TNBC è privo di bersagli molecolari ed è, quindi, più difficile trovare una terapia mirata che possa attaccare in modo specifico le cellule tumorali.
Il tumore alla mammella è ereditario?
La maggior parte dei carcinomi mammari sono considerati sporadici, mentre in circa il 10% dei casi il tumore alla mammella è legato ad una storia familiare. Le principali mutazioni ereditarie riguardano i geni BRCA1 e BRCA2 [5].
Le mutazioni ereditarie di BRCA1 predispongono ad un alto rischio di carcinoma mammario, anche in giovane età, e sono state correlate a TNBC.
La mutazione del gene BRCA2 è tipica del carcinoma mammario maschile e causa tumori ormone-sensibili.
I trattamenti convenzionali per il TNBC
Il regime chemioterapico più comunemente utilizzato nella gestione del TNBC prevede la somministrazione di antracicline e taxani. Le antracicline intervengono compromettendo la replicazione del DNA e la funzione mitocondriale. Ciò porta all’attivazione dell’apoptosi (morte programmata) e del sistema immunitario.
I taxani, invece, sono inibitori della mitosi cellulare (processo di riproduzione delle cellule) e possono essere utilizzati come singoli agenti o in concomitanza con altri chemioterapici.
Quando il trattamento con antracicline e taxani non risulta efficace, si utilizzano altri agenti chemioterapici quali il carboplatino, la capecitabina, la gemcitabina e la vinorelbina [6].
Purtroppo, nonostante l’elevata citotossicità dei farmaci chemioterapici in uso, nella maggior parte dei TNBC si osserva l’insorgenza di fenomeni di resistenza, che sono la principale causa di fallimento del trattamento.
Per questo motivo è di fondamentale importanza studiare un nuovo metodo di trattamento per il TNBC. Serve una strategia innovativa che permetta di attaccare le cellule tumorali del TNBC in modo più mirato.
Come sempre, ci tengo a sottolineare che la prevenzione è di fondamentale importanza. A partire dai 20 anni, è bene effettuare periodicamente (circa una volta al mese dopo una settimana dal ciclo) l’autopalpazione. Questo autoesame si compone di due fasi:
- Osservazione: consente di individuare variazioni nella forma del seno e dei capezzoli;
- Palpazione: consente di individuare noduli non visibili.
A partire dai 45/50 anni è necessario abbinare anche regolari screening oncologici e visite specialistiche.
Una diagnosi precoce del tumore al seno porta ad una percentuale di guarigione di circa il 90% [7].
Fonti
[1] R. L. Siegel et al., “Cancer statistics, 2018” doi: 10.3322/caac.21442
[2] A. Howell et al., “Risk determination and prevention of breast cancer” doi: 10.1186/s13058-014-0446-2
[3] F. Bray et al., “Global cancer statistics 2018: GLOBOCAN estimates of incidence and mortality worldwide for 36 cancers in 185 countries” doi: 10.3322/caac.21492
[4] P. E. Colombo et al., “Microarrays in the 2010s: the contribution of microarray-based gene expression profiling to breast cancer classification, prognostication and prediction” doi: 10.1186/bcr2890
[5] S. Winters et al., “Breast cancer epidemiology, prevention and screening” doi: 10.1016/bs.pmbts.2017.07.002
[6] S. Al-Mahmood et al., “Metastatic and triple-negative breast cancer: challenges and treatment options” doi: 10.1007/s13346-018-0551-3
[7] ASST Ospedale Niguarda TV (YouTube) “Carcinoma della mammella: l’autopalpazione del seno per la prevenzione”
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