La chirurgia estetica è un intervento a cui ricorrono sempre più persone. E’ molto spesso utile per ricostruzioni di viso o altre parti del corpo sebbene ad oggi è diffuso l’uso per scopi prettamente cosmetici. Un particolare tipo di intervento è il lifting facciale con un’efficacia  di circa 4 mesi. Qual è il principio di questo ritocco estetico?

La tossina botulinica

In effetti nel gergo comune, il lifting è anche detto botox poiché utilizza una tossina prodotta da un batterio, il Clostridium botulinum. Iniettandola nella zona interessata determina una paralisi flaccida che porta alla distensione dei muscoli facciali quindi delle rughe.

La natura chimica di questa tossina è proteica ed in particolare va a degradare la proteina SNAP-25. Essa è necessaria per il rilascio dei neurotrasmettitori dagli assoni terminali per cui inibisce le sinapsi.

La produzione

Questa tossina fu isolata per la prima volta nel 1928 da un batterio Gram positivo. Esso è  anaerobio e sporigeno. Il nome della specie deriva dal latino botulus (salsiccia), poiché è stato identificato per la prima volta nella salsiccia. Il tessuto grasso insieme al tessuto carneo fanno da schermo nella salsiccia, e nella parte interna si possono avere trasformazioni anaerobie qualora ci sia la spora. Questa fonte di scoperta richiama un altro ruolo infausto di questo batterio.

Il botulismo

Ad oggi il batterio si trova ben più frequentemente in preparati di origine vegetale che non in prodotti derivati da animali. Nell’uomo può crescere solo nella parte anaerobica dell’intestino e moltiplicarsi solo nella parte terminale dell’intestino. Il Clostridium dunque può essere agente eziologico di una patologia che colpisce l’uomo e che prende il nome di botulismo alimentare.

L’effetto della tossina che si ha nel botox non è controllabile in caso di infezione. La diffusione della malattia è mondiale. La tossina botulinica è una neurotossina termolabile, che agisce sui neurorecettori sinaptici, provocando il blocco di conduzione dello stimolo nervoso a partire dalle cellule reticolari del ponte e portando ad una paralisi flaccida di tutto l’organismo. Nel caso in cui colpisce i muscoli intercostali può provocare la morte per anossia in meno di 7 giorni. La mortalità è del 20-60% e la dose minima letale per un uomo di 70 Kg è circa 100 microgrammi. La tossina è differenziata in 7 tipi antigenicamente differenti (A, B, C, D, E, F, G). A, B, E sono le varianti sierologiche più riscontrate; F è rara.

Attenzione alle conserve della nonna

Essendo termolabile, per eliminarla basta riscaldare i cibi, ma spesso si trova in quei cibi che non devono essere riscaldati, come le conserve sott’olio. Maggiormente pericolosi sono i prodotti fatti in casa piuttosto che quelli industriali.

Le tossinfezioni si diffondono moltissimo in ambiente casalingo, ove non vengono rispettate sempre le norme igieniche. La terapia prevede l’immediata iniezione del siero antitossina botulinica e l’intubazione perché la prima cosa che viene compromessa è la capacità respiratoria. La tossicosi da tossina botulinica ha una lunghissima degenza, perché il legame della tossina con i recettori sinaptici è un legame abbastanza stabile ed è necessario molto tempo affinché si abbia il ripristino delle vie respiratorie, addirittura mesi.