La nascita del Sistema Solare
Assumiamo che il Tempo abbia un inizio.
Esattamente 13.798 miliardi di anni fa, il Big Bang dava origine a tutto ciò che ci circonda.
In un lasso di tempo estremamente grande, creazione e distruzione di strutture interstellari si sono susseguite.
Solo 4.6 miliardi di anni fa, a seguito di meccanismi estremi di fisica, il Sistema Solare ha fatto la sua comparsa.
Ai nostri occhi si tratta di un lasso di tempo lontanissimo, inimmaginabile, mentre per la clessidra dell’universo, non è che una piccolissima parte.
Ciò che ha dato origine alla nostra “casa” è un complesso insieme di condizioni, che prevedono il raggruppamento di polveri e gas attorno ad un corpo di massa considerevole. Quando questi materiali iniziano ad assumere una quantità limite, innescano un collasso gravitazionale.
Da questo avvenimento, la velocità di rotazione aumenta, creando il così detto disco proto-planetario nel quale frammenti di polveri e gas, addensandosi via via, generano i primi pianeti.

Formazione stellare
Come nascono le stelle?
Il modello più accreditato è il cosiddetto “modello cosmologico standard“.
Il mezzo interstellare è composto prevalentemente da idrogeno, in parte elio e per una piccola percentuale da metalli ed altri elementi pesanti. Nel momento della formazione del mezzo, la temperatura è elevatissima, per cui si presenta con una densità molto bassa. Man mano che la nube disperde calore, la densità aumenta condensando sempre di più fino al collasso.
Questo processo genera una serie di reazioni estreme tra cui, la più importante, la fusione di atomi di idrogeno che sono alla base del funzionamento delle stelle. Si tratta di reazioni che avvengono ad altissima energia e a temperature inimmaginabili, durante le quali materiali più pesanti si concentrano in un punto centrale, definito nucleo, andando così a determinare la nascita della stella.
Leggendo e studiando di questi processi, possono sembrarci semplici e quasi istantanei ma la realtà è ben diversa: ogni situazione descritta ha scale di tempo di svariati milioni di anni.
La nascita dei pianeti
Come detto in precedenza, il disco proto-planetario si è appiattito andando a prendere le sembianze di un vero e proprio disco, per l’appunto. Gas e polveri si trovano distribuite lungo il piano e ruotano attorno all’asse centrale, zona in cui è appena nata la stella.
In questo frangente la gravità gioca un ruolo centrale nella formazione dei primi pianeti. Sulla base della presenza di oggetti maggiormente condensati, infatti, inizia la fase di “raccolta” e ad uno ad uno questi corpi prendono forma.
I primi proto-pianeti entrano nella fase di accrescimento galoppante in cui, all’aumentare della massa, aumenta anche la velocità con cui cresce l’oggetto. Così facendo alcuni corpi acquisiscono massa a scapito di altri più piccoli, fino ad una fase di stabilità. Ora, sulla traiettoria del proto-pianeta, non ci sono più oggetti di dimensione tale da modificare in maniera considerevole la massa.
Esiste infatti, tra Marte e Giove, un anello di asteroidi chiamato fascia principale che orbita attorno al Sole e che custodisce al suo interno anche dei corpi celesti che, per le dimensioni, sono stati definiti pianeti nani. Può capitare, alle volte, che la gravità o gli urti tra questi oggetti, ne modifichi la traiettoria e alcuni di questi inizino a vagare nello spazio. Si tratta, spesso, di quei momenti in cui alzando lo sguardo al cielo stellato, ci capita di vedere qualche “stella cadente”.

Come si classificano i pianeti?
I pianeti del Sistema solare si classificano in due principali categorie:
- pianeti rocciosi
- pianeti gassosi
Pianeti rocciosi
In questa categoria sono catalogati i pianeti più piccoli e che presentano nucleo e superficie principale composti da rocce, per l’appunto.
Partendo dal pianeta più vicino al Sole c’è Mercurio, il più piccolo ed inospitale dei pianeti, per via della breve distanza dalla stella. Successivamente c’è Venere che ha dimensioni paragonabili a quelle della Terra ma che presenta un’atmosfera irrespirabile, fatta principalmente di zolfo.
Nella così definita fascia abitabile, c’è la Terra, che conosciamo bene.
Infine Marte, il famoso pianeta rosso che ha dimensioni simili alla Terra, come Venere, ma che ha quasi perduto completamente la sua atmosfera, rendendo l’irraggiamento sulla sua superficie estremamente forte.
Pianeti gassosi
Superata la fascia principale di asteroidi, troviamo i pianeti più grandi del Sistema Solare.
Il primo di questi, nonché il detentore del “record” di dimensioni tra i pianeti del sistema: Giove.
Questo pianeta era conosciuto già secoli fa, per via della sua dimensione, che lo rende facilmente osservabile. Si tratta di “una stella mancata”, perché composto, quasi come il Sole, da gas su tutta la sua superficie. La particolarità di questo pianeta è che l’atmosfera ruota a fasce e, su una di queste si può osservare il famoso occhio. Questo misterioso ellissoide è una tempesta che incombe sulla superficie di Giove da migliaia di anni, senza sosta.
Il successivo pianeta ha anch’esso una particolarità: parliamo di Saturno, il pianeta con gli anelli.
Se Tolkien avesse mai studiato astronomia, probabilmente avrebbe parlato di Saturno, invece che di Sauron, come “signore” degli anelli. Un po’ come nella descrizione del disco proto-planetario che, ruotando, è andato via via ad appiattirsi, anche per gli anelli di Saturno è avvenuto pressoché allo stesso modo.
In seguito troviamo i due pianeti ghiacciati, ovvero Urano e Nettuno. Il primo ha un anello sottilissimo quasi verticale.
Sapete perché?
Perché Urano ruota attorno ad un asse che giace sul piano di rotazione. Quasi come se rotolasse attorno al Sole.
Al termine di questa carrellata di pianeti, è necessario nominare anche Plutone, declassato ormai a pianeta nano e non più considerato come gli altri pianeti, per via delle sue dimensioni, della natura arida e rocciosa e dell’orbita estremamente ellissoidale ed esterna.
Intorno al Sistema Solare, infine, c’è la Nube di Oort.
C’è molto altro da scoprire sull’universo che ci circonda.
Leggi i miei articoli su Big Bang, Materia oscura e Tempo e continua a seguirci per ulteriori sviluppi.
Di seguito un video interessante che vi consiglio di vedere. Preparate i pop corn perché inizierà un viaggio lungo ed affascinante alla scoperta del Sistema Solare!
Fonti
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